5G : innovazione e tecnologia…ma da un grande potere deriva una grande responsabilità!
Il 5G, insomma, rappresenta il volano di un’innovazione che farà compiere all’umanità un passo avanti vero il concetto di “Networked Society”.
Il 2020 sarà l’anno della rivoluzione senza fili perchè entro questa data debutterà il 5G, il prossimo standard di comunicazione mobile.
Grazie al 5G gli utenti potranno contare sempre su di un’altissima banda a disposizione con una bassissima latenza.
Cos’è il 5G?
Come per gli altri standard (quelli oggi attualmente in uso sono 2G, 3G e 4G), 5G significa semplicemente “5th Generation”,uno standard in grado di soddisfare i seguenti scenari:
• velocità dati di decine di megabit al secondo per decine di migliaia di utenti
• 1 gigabit al secondo simultaneamente a molti lavoratori con gli uffici posti sullo stesso piano
• parecchie centinaia di migliaia di connessioni simultanee per massicce reti di sensori senza fili
• efficienza spettrale significativamente potenziata in confronto al 4G
• copertura migliorata
• efficienza dei segnali potenziata
• latenza significativamente ridotta in confronto all’LTE
Creato lo standard sarà possibile lavorare ai primi dispositivi compatibili, alla infrastrutture necessarie alla sua implementazione ed a tutti i problemi normativi per quanto concerne la distribuzione delle frequenze, il loro utilizzo ed i loro costi.
5G e potenzialità d’utilizzo
Il 5G non servirà solamente per navigare su internet rapidamente da smartphone e tablet, ma consentirà bensì di creare una rete veloce a cui ogni singola “cosa” sarà collegata.
Le smart city del futuro, saranno necessariamente tutte collegate con il 5G poiché permetterà di gestire tutti i servizi e dispositivi della città.
Le auto a guida autonoma avranno grandi benefici da questa rete perché consentirà di dialogare in tempo reale con le infrastrutture delle strade.
5G dubbi e potenziali problemi
Come spesso accade al momento dell’introduzione di una nuova tecnologia, insieme all’entusiasmo per il salto generazionale, e per i benefici in termini di applicazioni quotidiane, nasce anche qualche timore, una rete in grado di collegare davvero ogni cosa può mettere a rischio la privacy delle persone e, il problema potrebbe essere gravoso e pervasivo. Ogni oggetto connesso può raccogliere dati che aziende potranno utilizzare senza che l’utente ne sia davvero al corrente: le potenzialità dei big data sarebbero surclassate dai pericoli del Big Brother, ampliando così la zona grigia che circonda una tecnologia di tale portata. I produttori dovranno garantire un elevato standard di sicurezza.
Vi sono anche problemi legato ai potenziali rischi per la salute umana. al momento non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno .
Ci sono dati validi, riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, sull’esposizione alle frequenze di 2G e 3G, dati che non danno ancora risposte definitive e che, comunque, non possono essere trasferite in automatico sul 5G (antenne e frequenze sono molto diverse).
Alcuni studi di tipo caso-controllo (basati sul confronto tra malati e sani rispetto al tipo di esposizione che hanno avuto in passato) hanno rilevato un lieve aumento del rischio di tumori cerebrali e del nervo acustico nelle persone con un uso elevato e prolungato del cellulare (non si parla di antenne), mentre altri studi epidemiologici (considerati più chiari nelle conclusioni perché verificano nel tempo l’emergere dei casi), ci dicono che da prima dell’arrivo del cellulare ad oggi non c’è stato un aumento significativo dei tumori ascrivibile all’uso del cellulare. Lo Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) sulla base di queste analisi, ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come "possibilmente cancerogeni": è il livello più basso di rischio, usato quando ci sono prove limitate
Diffusione
L'implementazione della rete 5G sta attraversando una fase sperimentale solo in alcune città, il lancio sul mercato vero e proprio - con copertura e servizi maggiori - dovrebbe avvenire nel 2020. Al momento, per le sperimentazioni, Vodafone sta coprendo Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. TIM è presente a Torino, Genova, San Remo, San Marino, Bari e Matera. Wind Tre ha puntato su alcune città, come Prato e L’Aquila. Iliad sembra sui blocchi di partenza. Tim e Fastweb promettono diffusione a tutti entro il 2020, Vodafone sul sito prevede una copertura del territorio italiano, progressivamente nelle principali città, nel corso dei prossimi anni.
Bice Marzagora