Martedì 4 febbraio alcuni studenti delle classi quinte dell'indirizzo Informatica e Telecomunicazioni hanno partecipato a un seminario organizzato dall'Università dell'Insubria di Varese che aveva come tema centrale l'IOT.
Innanzitutto, per IOT si intende l'Internet Of Things, ossia tutto ciò che riguarda l’interconnessione attraverso Internet di sensori integrati in oggetti di tutti i giorni, permettendogli di inviare e trasmettere dati.
In tal senso, l'Università dell'Insubria ha sviluppato un sistema denominato NOS, ossia un sistema in grado di intercettare e memorizzare informazioni provenienti da diverse tipologie di sensori integrati. Si tratta di uno strumento molto potente, anche perché il settore delle nano-tecnologie è in continua evoluzione, e l'unico limite è la fantasia dello sviluppatore.
Attualmente sono in corso una serie di ricerche sull'utilizzo del DNA e di dati biometrici in ambito tecnologico, che consentiranno un livello di sicurezza della trasmissione molto maggiore, criptando i dati in modo più efficiente ed efficace.
Uno dei motivi che rende tutto il settore dell’IOT molto redditizio e molto in voga è appunto la molteplicità di utilizzi in diversi ambiti della vita quotidiana, come ad esempio il settore medico-sanitario e quello domestico. In generale l’IOT è utilizzato principalmente per migliorare la qualità della vita delle persone.
In seguito a un piccolo accenno al mondo dell'IOT, gli studenti hanno avuto la possibilità di andare a testare un simulatore realizzato da IBM chiamato NODE-RED. Si tratta di un software estremamente potente e ricco di funzionalità, che viene definito il primo passo per l'ingegnerizzazione di sistemi IOT, perché basandosi sulla programmazione a flussi è in grado di simulare anche le dinamiche di funzionamento che caratterizzano questi sistemi. Inoltre permette, se opportunamente collegato e configurato, di lavorare anche su dispositivi reali e non solo simulati come Raspberry PI e Arduino.
Andrea Buzzi